La capacità finita è una soluzione estremamente utile per le aziende manifatturiere, in quanto tiene conto degli aspetti finiti e dei vincoli che sono normalmente presenti all’interno di ogni processo produttivo. Scopriamo perché questa soluzione è meglio della capacità infinita.
Che cos’è la schedulazione a capacità finita?
La schedulazione a capacità finita, all’interno del panorama manifatturiero, è il risultato di un insieme di calcoli e valutazioni che viene effettuato per capire la “quantità di lavoro” che è possibile produrre in un dato periodo di tempo, prendendo in considerazione alcuni limiti derivanti da diverse risorse. È dunque utile alle aziende manifatturiere per capire la data in cui i prodotti saranno effettivamente pronti per essere consegnati al cliente, e a mantenere alto il livello di servizio.
Perché pianificare a capacità finita?
Gli strumenti di schedulazione possono essere a capacità finita oppure a capacità infinita. Questi ultimi sono più semplici ma non possono tenere conto delle limitazioni al sistema che si verificano in tempo reale. Al contrario, l’obiettivo della schedulazione a capacità finita è quello di garantire che la produzione proceda ad un ritmo uniforme ed efficiente. Ciò permette di massimizzare il carico sui colli di bottiglia e mantenere la produzione regolare, nonostante contrattempi e variazioni dell’ultimo minuto. Le logiche FCS o Finite Capacity Scheduling, permettono di migliorare il processo di pianificazione incrementando l’efficacia della schedulazione locale sui centri di lavoro senza ridurre in modo significativo il lead time necessario per consegnare il prodotto finito al cliente.
Quali vantaggi porta la capacità finita
L’FCS consente all’azienda di ottenere una schedulazione più vincolata, con intervalli di tempo più brevi, lead time variabili e una simulazione di dettaglio più raffinata.
Un vantaggio importante della capacità finita è l’adattabilità. Questo tipo di software infatti è facilmente adattabile alle esigenze specifiche di ogni azienda, in quanto deve eseguire i normali processi di produzione, nonché adattarsi alle variazioni che questi avranno nel corso con il passare del tempo.
La struttura dei gruppi fonte permette infatti di selezionare facilmente quali giacenze includere e quali no, permettendo di ottenere una vista come fabbisogno negativo. In questo contesto, l’MRP è in grado di fornire una vista che include tutto ciò che è necessario produrre per attuare il piano di spedizione per capacità delle risorse. Nello sviluppo dei suggerimenti di produzione, l’MRP calcolerà il fabbisogno derivante da questa vista sugli ordini di produzione già rilasciati e produrrà solo le quantità mancanti necessarie.
Altro elemento fondamentale della pianificazione di un piano di produzione a capacità finita è ottenere una vista dell’MPS (Master Production Schedule o piano principale di produzione) con una descrizione precisa dei prodotti che usciranno dalla fabbrica per data e risorsa nonché il dettaglio degli articoli finiti.
Come ottenere un piano a capacità finita?
Il primo step per costruire un piano a capacità finita è verificare se è possibile esprimere i dati di quantità contenuti in una vista, a capacità finita. È possibile effettuare questa verifica grazie a una specifica funzione dell’MPS, chiamata “carico delle risorse a capacità finita”. Questa funzionalità è in grado di processare ogni risorsa singolarmente e valutarne il suo consumo durante il processo di produzione di un articolo, appoggiandosi a una struttura di consumo risorse, che generalmente è il ciclo di produzione. Per tramutare il piano in realtà sarà poi utile utilizzare il calcolo FCS (Finite Capacity Scheduling) per ottenere una schedulazione della produzione di dettaglio con il vincolo della capacità finita.
Come ottenere la capacità finita
Se intendi scoprire come ottenere la capacità finita all’interno del tuo processo di pianificazione e schedulazione della produzione, contatta un esperto di Cybertec e trova risposta alle tue domande, saremo felici di aiutarti.