La pianificazione della produzione e il piano produttivo che ne deriva sono strumenti preziosi per l’azienda, tanto quanto lo è una mappa per il viaggiatore. Hanno infatti l’importante compito di guidare il reparto e l’azienda verso la meta della gestione ottimizzata delle attività e suggerire percorsi alternativi fornendo indicazioni su come affrontare cambiamenti e interruzioni della supply chain.
La pianificazione della produzione moderna è nata nella prima metà del 19° secolo in risposta al bisogno delle aziende di avere informazioni e controllo sui processi. All’inizio, i primi piani di produzione erano molto più semplici, poiché le fabbriche erano più piccole e producevano meno prodotti. La pianificazione si limitava a includere l’elenco degli ordini di produzione e la data entro la quale completarli. Un po’ come le mappe cartacee, che permettono di studiare il percorso ma richiedono molto lavoro manuale per calcolare distanza e tempi di percorrenza.
Con l’aumentare della varietà dei prodotti, la produzione è diventata più vasta e complessa e di conseguenza anche la pianificazione, che ha incominciato ad assomigliare di più ai navigatori satellitari, in grado di dare informazioni precise sui tragitti e la lunghezza delle tratte. Il nuovo tipo di produzione ha infatti reso necessaria una pianificazione in grado anche di ottimizzare i processi per ottenere un flusso di produzione uniforme e dai costi contenuti.
Oggi l’obiettivo della pianificazione della produzione è ancora questo, ma si è ulteriormente evoluta man mano che la natura e i metodi della produzione sono cambiati, rendendo sempre più preciso e completo il monitoraggio delle informazioni. La pianificazione è diventata sempre più simile ai sistemi di navigazione degli smartphone: aggiornati in tempo reale, in grado di dare diverse alternative di percorso ed estremamente precisi.
Cos’è la pianificazione della produzione
La pianificazione della produzione è una procedura tipica delle aziende manifatturiere che serve a quantificare le attività produttive da svolgere nel medio-lungo periodo. Permette quindi di organizzare il reparto produttivo definendo la quantità e le tipologie dei prodotti da produrre e di conseguenza stabilire le risorse da usare e le scadenze temporali entro le quali completare gli ordini.
L’obiettivo della pianificazione della produzione è restituire il piano produttivo migliore possibile, in base alle esigenze della produzione e alle risorse disponibili, affinché gli ordini vengano realizzati in tempo e senza interruzioni.
La pianificazione della produzione non si limita solo a stabilire quali attività andranno svolte, ma inizia analizzando previsioni e ordini di vendita per programmare l’acquisto delle materie prime e dei semilavorati. Permette anche di monitorare l’avanzamento delle varie lavorazioni e l’insorgere di criticità, con la possibilità di intervenire per correggere interruzioni o indisponibilità di materiali.
Come nasce la pianificazione della produzione
La pianificazione della produzione nasce dall’esigenza di ottimizzare i processi produttivi per garantire efficienza e competitività alle aziende manifatturiere. Fin dagli anni ’60, il mondo industriale e accademico ha sviluppato metodologie sempre più sofisticate per coordinare i flussi di materiali e le risorse produttive, rispondendo all’evoluzione delle tecnologie e alle mutevoli esigenze del mercato. Il primo grande passo in questa direzione è stato l’introduzione dei sistemi MRP (Material Requirements Planning), che hanno permesso di strutturare e automatizzare la gestione del fabbisogno di materiali.
Con il tempo, questi sistemi si sono evoluti in MRP II e, successivamente, nei moderni ERP e APS, capaci di integrare tutti gli aspetti della produzione, dalla domanda di mercato alla schedulazione avanzata delle risorse. Oggi, nell’era dell’Industria 4.0, la pianificazione della produzione si avvale di tecnologie avanzate, come l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, per garantire maggiore flessibilità, velocità di risposta e precisione decisionale.
Tipologie di pianificazione della produzione
La pianificazione della produzione può essere suddivisa in diverse tipologie, a seconda dell’orizzonte temporale, del modello produttivo e delle strategie adottate per rispondere alla domanda di mercato. Di seguito, un’analisi delle principali tipologie di pianificazione.
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Pianificazione a lungo termine
Questa tipologia si concentra sulla definizione di strategie produttive su un arco temporale esteso, spesso superiore a un anno. Include la previsione della domanda, la gestione delle capacità produttive e degli investimenti in impianti e risorse, con l’obiettivo di garantire continuità operativa e sostenibilità nel tempo.
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Pianificazione a breve termine
Si occupa della gestione operativa della produzione su periodi più ristretti, generalmente settimanali o mensili. Mira a ottimizzare il flusso produttivo, ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza, garantendo che le risorse siano utilizzate nel modo più efficace possibile per rispondere alla domanda immediata.
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Pianificazione just-in-time (JIT)
Il JIT è un approccio che minimizza le scorte e produce solo ciò che è necessario, quando è necessario, nella quantità richiesta. Questo metodo riduce i costi di stoccaggio e migliora la reattività dell’azienda, ma richiede una gestione estremamente precisa della supply chain e della produzione.
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Pianificazione della produzione per stock (Make-to-Stock)
In questo modello, i prodotti vengono realizzati in anticipo sulla base di previsioni di domanda e immagazzinati fino alla vendita. È una strategia adatta a mercati con domanda stabile e previsioni affidabili, come il settore alimentare o dell’elettronica di consumo.
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Pianificazione della produzione per commessa (Make-to-Order)
In questo caso, la produzione inizia solo dopo aver ricevuto un ordine specifico dal cliente. Questo approccio riduce il rischio di invenduto e permette una maggiore personalizzazione del prodotto, ma può comportare tempi di consegna più lunghi. È tipico di settori come l’automotive, l’aerospaziale e il lusso.
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Pianificazione a capacità finita
Si tratta di una metodologia che tiene conto delle reali capacità produttive disponibili, evitando sovraccarichi e colli di bottiglia. Questo tipo di pianificazione garantisce un utilizzo ottimale delle risorse e aiuta a rispettare le scadenze di consegna, migliorando l’efficienza complessiva del sistema produttivo.
I vantaggi della pianificazione della produzione
La pianificazione della produzione è un processo complesso e dall’importanza strategica, poiché permette di ottimizzare le risorse aziendali e migliorare molti indici di performance. Uno su tutti è il livello di servizio al cliente, che può essere massimizzato garantendo puntualità e velocità nelle date di consegna. Altri vantaggi riguardano in generale l’ottimizzazione dei processi e la conseguente riduzione dei costi. Nello specifico:
- Uso ottimale delle risorse;
- Scorte in magazzino ridotte;
- Costi di produzione e di acquisto ridotti;
- Possibilità di elaborare previsioni di vendita.
Pianificare la produzione permette di avere controllo sul reparto produttivo, in questo modo si ha visibilità sui colli di bottiglia che possono interferire con le linee produttive, intervenire e individuare gli sprechi che derivano da operatori o macchine in attesa, o da tutte quelle fasi del processo non ottimizzate che non generano valore.
Poiché la pianificazione stabilisce le varie attività produttive da svolgere, permette di programmare gli approvvigionamenti in modo tale da avere a disposizione la quantità di scorte giuste in ogni momento, riducendo le dimensioni del magazzino e i costi.
Infine, pianificare la produzione permette di migliorare la gestione degli ordini, con date di consegna più affidabili e una maggiore condivisione di informazioni per allineare la supply chain alle richieste del mercato.
Le sfide della pianificazione della produzione
Le principali difficoltà che possono emergere dalla pianificazione della produzione riguardano:
- Complessità: svantaggio comune alle aziende più piccole. Le molte variabili da gestire per la pianificazione della produzione richiedono tempo per dedicarsi alle operazioni.
- Costo di implementazione: legato al costo del software e delle persone da dedicare all’implementazione, oltre che alla formazione delle persone che useranno il software.
- Mancanza di flessibilità: uno o più fattori del processo di produzione potrebbero cambiare in qualsiasi momento, di conseguenza dovrebbe essere possibile adattare il piano al nuovo scenario. Ma un piano di produzione già elaborato potrebbe non riuscire ad adattarsi velocemente a un nuovo processo.
- Distorsioni legate alla difficoltà nello schedulare i processi. Durante la produzione potrebbe capitare di dover modificare o interrompere la schedulazione programmata, per esempio nel caso in cui un macchinario dovesse fermarsi per un’ora. Pertanto bisogna essere pronti ad affrontare possibili incidenti.
Ulteriori rischi possono esserci quando la pianificazione della produzione viene fatta in modo manuale. Questo tipo di pianificazione è tipica soprattutto nelle aziende poco strutturate che producono pochi prodotti con un basso livello di complessità. Tuttavia, nel contesto odierno gli imprevisti possono capitare a tutti, e uno dei principali svantaggi di una pianificazione manuale è proprio l’incapacità di gestire gli imprevisti in modo veloce. A questo ai aggiungono una scarsa visibilità sui dati, incapacità di generare e analizzare scenari futuri e poca collaborazione tra reparti.
Una produzione di questo tipo può essere a tutti gli effetti un limite al reparto, piuttosto che un supporto concreto, e diventa importante valutare un software specifico per la pianificazione della produzione.
Le fasi della pianificazione della produzione
Tipicamente vengono identificate quattro fasi della pianificazione della produzione:
- Routing: la prima fase della pianificazione della produzione determina quanto produrre, le risorse necessarie, la sequenza delle operazioni e il luogo. La sua complessità varia in base al tipo di produzione. Il suo scopo è determinare la sequenza migliore delle operazioni a livello di tempi e costi.
- Scheduling: nella seconda fase della pianificazione della produzione viene stabilito quanto lavoro fare, a ogni operazione viene assegnata una priorità e infine vengono stabilite data e ora di inizio e fine. L’obiettivo della schedulazione è ottimizzare il tempo a disposizione, in modo da rispettare i tempi di consegna e ridurre la capacità inattiva mantenendo la forza lavoro impegnata.
- Dispatching: la fase di controllo della produzione in cui si avvia la produzione vera e propria. Vengono emessi gli ordini, registrati i tempi di inizio e fine delle operazioni e fatti i controlli.
- Follow-up: l’ultima fase serve per valutare i risultati rilevando difetti, ritardi e colli di bottiglia nel processo di produzione, per mantenere la produzione regolare.
Chi è coinvolto nella pianificazione della produzione
All’interno di un’azienda manifatturiera ci sono diverse figure coinvolte nella pianificazione della produzione.
Responsabile della produzione: si occupa di pianificare e coordinare la produzione con l’obiettivo di ottimizzare le risorse. È la figura con la visione più completa sulle potenzialità degli strumenti e funge da punto di contatto tra i vari reparti per aumentare la produttività. Le attività di cui si occupa sono molto varie:
- Pianifica le fasi della produzione decidendo tempi e metodi
- Coordina attività logistiche e di magazzino monitorando il livello delle scorte
- Verifica che macchinari e strumenti funzionino in modo corretto
- Gestisce le risorse umane del reparto produttivo
- Contribuisce a contenere i costi e collabora alla redazione del budget
- Definisce il calendario delle attività operative
Responsabile della programmazione della produzione: gestisce e migliora la performance della produzione. Per questo coordina le operazioni nel rispetto degli obiettivi specifici del reparto, qualitativi e finanziari.
Ruoli operativi: ci sono poi una serie di figure che svolgono ruoli più operativi che entrano in azione durante processi specifici. Questi sono per esempio:
- Pianificatore Materiali
- Pianificatore Lavorazioni
- Programmatore della Produzione
- Programmatore Conto Lavoro
Che differenza c’è fra pianificazione e programmazione della produzione?
Quando si parla di produzione, i termini “pianificazione” e “programmazione” potrebbero essere intesi come sinonimi. Tuttavia si riferiscono a due aspetti diversi del processo.
La pianificazione della produzione riguarda delle scelte più strategiche. Infatti permette di stabilire cosa produrre e in che modo. Invece, con la programmazione della produzione si prendono decisioni più operative legate a quando produrre cosa.
Entrando più nello specifico, la pianificazione della produzione è il processo con il quale viene organizzata la produzione con l’obiettivo di soddisfare le richieste dei clienti. Presuppone di determinare i requisiti di produzione, le risorse e la sequenza delle operazioni.
Nella programmazione della produzione si stabiliscono le tempistiche per eseguire le operazioni pianificate. Si assegnano le risorse alle operazioni, si definiscono i tempi di setup e si stabiliscono le dipendenze tra le operazioni. In questa fase è anche importante gestire priorità e vincoli.
I software per la pianificazione della produzione
Le aziende affrontano la pianificazione della produzione in diversi modi.
Alcune optano per una pianificazione manuale, nel senso che non si avvalgono di software specifici, ma al massimo usano i fogli di calcolo Excel per programmare e tenere traccia delle attività. Una pianificazione di questo tipo però ha moltissimi limiti, perché richiede molto tempo per mantenerla aggiornata e non è reattiva ai cambiamenti.
Venendo a soluzioni più evolute, molte aziende utilizzano un software ERP (Enterprise Resource Planning). L’ERP è un software gestionale che tra le sue funzioni ha quella di raccogliere e centralizzare i dati. Grande vantaggio è quindi aver accesso a un database sempre aggiornato e condiviso. Anche se è un software molto utile per i reparti amministrativi e per la gestione aziendale in generale, anche questa scelta presenta dei limiti quando si parla di pianificazione della produzione, poiché non permette di gestire nella loro completezza i processi produttivi.
Nel contesto di mercato attuale dove cambiamenti e modifiche alla fornitura possono avvenire anche molto spesso, diventa strategico scegliere un software specifico per pianificare la produzione, così da superare tutti i limiti degli strumenti che non nascono con questa funzione specifica. I software APS (Advanced Planning and Scheduling) sono proprio software specifici per pianificare la produzione, che integrandosi con gli ERP potenziano la capacità di analisi e di prendere decisioni, aggiungendo la possibilità di fare analisi e simulazioni predittive per ottenere piani di produzione migliorati e affidabili.
CyberPlan per la pianificazione della produzione
CyberPlan è l’APS che da più di 30 anni aiuta le aziende manifatturiere a creare piani di produzione ottimizzati, senza spreco di tempo e di risorse. Il software mette a disposizione dell’azienda le migliori tecnologie per coprire in modo completo tutti i processi della pianificazione, dalle previsioni di vendita, all’analisi simulativa di scenari, fino alla schedulazione di dettaglio. CyberPlan permette di semplificare decisioni complesse e alleggerire il lavoro dei pianificatori, che possono dedicarsi ad attività a più alto valore.
Pubblicato il 17/03 da Anna De Lorenzo