Gestire le variazioni di domanda dell’ultimo momento con il Demand Driven Manufacturing

La situazione attuale, anche a causa dei recenti avvenimenti, è caratterizzata da una grande incertezza. Nei prossimi mesi, inoltre, con ogni probabilità la volatilità della domanda uscirà dalle logiche classiche e a seconda dell’evoluzione degli scenari dovuta al Covid-19, nonchè al settore in cui opera ciascuna azienda, vi saranno diverse situazioni.

Questa alta variabilità può non essere controllabile ma ciò che le aziende possono fare è concentrarsi su metodi e strumenti utilizzati internamente per rispondere velocemente ai cambiamenti esterni e dunque focalizzarsi e agire su ciò che l’azienda può controllare.

Aumentare l’agilità significa predisporre l’organizzazione aziendale in maniera da cogliere per tempo le variazioni della domanda e aumentare la reattività dell’intero ciclo di produzione. Cosa possono fare concretamente le aziende? Oggi le imprese manifatturiere possono utilizzare diversi metodi per migliorare la reattività alla domanda.

 

Come migliorare la reattività alla domanda?

Per migliorare la reattività alla domanda le aziende possono, ad esempio, utilizzare i centri di distribuzione come polmone capacitivo o utilizzare strumenti di stock allocation per capire le priorità tra diversi canali, mercati e clienti grazie ad analisi costi/benefici.

Altro tema, che è sempre più importante nel migliorare la reattività ai cambiamenti della domanda per le aziende manifatturiere è l’integrazione tra il mondo della pianificazione della produzione e quello dell’execution. Questo aspetto permette aziende di migliorare l’approccio ai cambiamenti dell’ultimo momento, sia per la parte produttiva che degli acquisti.

Un altro aspetto importante è la capacità delle aziende di sincronizzare il sourcing e il manufacturing; il primo riguarda lo sviluppo e la gestione di fornitori, il secondo la produzione. Oggi molte aziende operano all’interno di supply network globali, comprendenti clienti, fornitori e stabilimenti di produzione situati in diversi paesi, ciò complica la comunicazione e lo scambio di informazioni tra i diversi attori.

 

Che cosa si intende per Demand-Driven Manufacturing?

Per Demand-Driven Manufacturing si intende il processo in cui la produzione è guidata principalmente dagli ordini dei clienti confermati, piuttosto che dalle previsioni di vendita. A questo scopo è importante integrare le informazioni della domanda con quelle di fabbriche e fornitori per permettere alle aziende di gestire la conversione tra il pianificato, il realizzato e il ri-pianificato in maniera dinamica. Alcuni passaggi per consentire tutti i potenziali benefici, sono:

  • La creazione di buffer per i componenti critici: per fare un primo passo per ridurre il lead time di realizzazione del prodotto finito ed aumentare la velocità di reazione alle variazioni della domanda è utile ripensare il posizionamento strategico dei buffer, avere un approccio più dinamico nella definizione dei safety stock e dei piani di riapprovigionamento – tenendo in considerazione fattori quali gli ordini acquisiti, le previsioni, i trend e la variabilità del mercato.
  • Prioritizzazione degli ordini e pianificazione a capacità finita: bisogna consentire la creazione di una sequenza di allocazione delle produzioni (ordini rilasciati e proposti); inoltre, ordinare le produzioni significa attribuire una priorità globale alle stesse in funzione di diversi attributi quali: data o periodo di consegna, attributi relativi al cliente,etc.
  • Riduzione della Frozen zone (ovvero l’intervallo temporale in cui la schedulazione non può più essere modificata): più è breve questo periodo maggiore sarà la possibilità di migliorare la flessibilità, l’agilità e la responsiveness verso i propri clienti.
  • Intercambiabilità della manodopera e rapido ri-attrezzaggio delle linee: la possibilità di modificare la produzione passando da una ad un’altra in un periodo inferiore consente di concentrarsi sui prodotti più richiesti e ridurre le vendite potenzialmente perse.
  • Visibilità sullo stato di avanzamento: avere visione del Work In Progress (WIP)
    l’attendibilità e l’accuratezza delle informazioni ricevute dalle fabbriche e dai fornitori critici aiuta ad avere una visione completa.
  • Integrazione reale con i fornitori critici: lo scambio dei piani a monte della supply chain permette di trasferire la domanda dei consumatori verso i fornitori con la possibilità di definire degli stock strategici sui componenti critici a lead time più elevato.

Il fine ultimo è dotare l’azienda di strumenti che consentano di prendere le decisioni contromisure nel caso di variazioni degli ordini prioritari o della previsione di acquisto da parte del consumatore, ritardi nella fornitura e nella produzione.

 

Il supporto dei software al Demand Driven Manufacturing

È importante che un’azienda coordini i flussi dei materiali tra i diversi attori (per evitare surplus e accelerazioni inutili e la creazione di stock inutilizzati) e per far ciò può utilizzare le ultime soluzioni software disponibili oggi.

Le aziende possono e dovrebbero dotarsi di strumenti adeguati che consentono ai responsabili di gestire la domanda, la pianificazione, la schedulazione, il controllo della produzione e dei fornitori. Inoltre, bisogna tenere conto che tutto ciò deve integrarsi con il sistema ERP presente in azienda.

 

Un esempio di sistema di Demand Driven Manufacturing

Un’architettura di Demand-driven Manufacturing è composta tipicamente da diversi elementi. Tra questi vi sono:

  • Il sistema di gestione della domanda integra gli ordini di vendita frequentemente e genera nuovi forecast, anche più volte al giorno;
  • Il sistema di inventory management permette la gestione dinamica dei piani di replenishment e dei buffer;
  • Il sistema di pianificazione filtra gli ordini utilizzando il ragionamento a capacità finita prima di lanciare l’MRP. È sicuramente meglio lavorare su un piano fattibile piuttosto che alimentare lo schedulatore con un portafoglio ordini di produzione generato a capacità infinita;
  • Lo schedulatore opera solamente sugli ordini rilasciati dall’MRP: l’obiettivo è quello di generare il piano di produzione di dettaglio di breve periodo considerando vincoli, regole di ottimizzazione e la situazione attuale di fornitori e produzione.
  • Il sistema di avanzamento della produzione (o MES) integra informazioni in tempo reale sullo stato di avanzamento degli ordini, eventuali mancanze o ritardi, così da permettere un allineamento con gli altri reparti, aumentando la visibilità e la possibilità di gestire le eccezioni.
  • Il sistema di gestione dei fornitori infine permettere di avere maggior visibilità anche su eventuali ritardi e mancanze a monte del processo produttivo, lo scopo è quello di rispettare l’evasione degli ordini.

L’interoperabilità dei diversi sistemi assume un ruolo centrale per assicurare la condivisione delle informazioni tra dipartimenti interni ed esterni all’azienda, ogni giorno cambiamenti dell’ultimo momento devono essere presi in considerazione, attraverso analisi costi – benefici, e condivisi tra i diversi attori e strumenti.

 

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